Alessandro Parisi
E’ in collezione con 3 opere: due dipinti ed una scultura
Il percorso plastico di Alessandro Parisi ( Alife, 1946 ) è segnato dagli anni ’70 con azioni prodotte su forme industriali; sono del ’74 le “Combustioni” su materiali in PVC, raccolti nelle discariche, i ” rifiuti ” (X Quadriennale d’arte moderna, ” la nuova generazione “, Roma 1974). L’interesse parallelo della forma – colore confluisce in opere pittoriche per definirsi nella sua stessa connotazione e fisicità come la luce – colore ( giallo, rosso, azzurro costruiti), anni 70 – 80; nel ’76 il Museo de Arte de Sao Paulo del Brasile, acquisisce un’ opera di A.Parisi. Gli anni ’90 segnano nuovi interessi plastici con azioni sulle forme prodotte dalla natura: il ciottolo di fiume, ” corpo remoto abitato da demoni, inviolabile e tellurico ” (E. Fiore), marchiato da tagli (Tau Tomia) ne è assoluto protagonista (installazione totemica Area Urbana di Roccasecca, FR, 1995); l’utilizzo della forma del ciottolo non esclude ironicamente quella antropomorfica o zoomorfica prodotta totalmente dal fiume (Volturno, Titerno, Melfa ): “testa di vacca”, “betili assonantici”, “testa di cavallo”, “impronta d’uomo”, “testa di Mithra”, “testa di toro”, “testa di cane”, “testa di tartaruga”, “testa di cervide”, “uccelli”.
(Museo d’Arte Contemporanea di Caserta – 2009; “Dèmos, arte popolare, una fonte per il contemporaneo” – Caserta Vecchia – 2011; “ Mithra Sol Invictus”, Museo Archeologico Antica Capua – 2011; “In – Natura, installazioni nel Parco di Fogliano (LT) – 2011).
In questo universo plastico, prodotto inaspettato degli elementi, raccolto e presentato quasi per gioco, si inseriscono a sorpresa drammatiche realizzazioni pertinenti a problematiche esistenziali (come “psiche, la pace, la guerra, l’uomo” del 1999 e “Matrix Infelix” del 1990).
Recensioni critiche: G. Agnisola, R. Zani, E. Fiore, D. Coia, L. Strozzieri, F. Gardini, M. Manvati, F. Picariello, G. Albano, A. Fontanella.